domenica 17 maggio 2009

ULTERIORI CONSIDERAZIONI

Riferendomi a quanto espresso da Francesco Lucantoni nel suo intervento, vorrei esporre ulteriori considerazioni.
E’ noto agli “addetti ai lavori” che la materia del restauro più che un insieme organico si presenta come accorpamento multidisciplinare o meglio un’unificazione di varie teorie (focalizzate a partire dalla fine del sec. XIX) e di prassi operative. Quest’ultime implicano lo studio analitico dei manufatti nelle varie sfaccettature, forma, struttura e stabilità, tecniche costruttive, caratteristiche dei materiali e loro degrado. Analogamente la conoscenza della fabbrica non può prescindere dallo studio della sua storia (evoluzione, trasformazioni, eventi traumatici subiti dalla materia e dagli elementi strutturali).
La sintesi di questi aspetti, legata al livello di approfondimento e ai dati disponibili, consente di formulare un’interpretazione critica del comportamento statico dell’organismo che metta in evidenza carenze di strutture e materiali, punti deboli questi a cui sopperire con il successivo intervento conservativo o di restauro.
Nel caso di edifici colpiti da sisma le relative tecniche per la riparazione e il consolidamento delle strutture murarie comportano operazioni speciali e delicate che vanno sia commisurate in concordanza delle pratiche tradizionali e degli indirizzi scientifici sulla conservazione, sia sperimentate e orientate con le pratiche attuali del processo edilizio.
Alla luce di quanto espresso e data la complessità della materia, vorrei proporre di creare parallelamente a quanto indicato da Alessandro Giordani e Francesco Lucantoni, una banca dati o se vogliamo ulteriori linee guida che possano fornirci una normativa, un linguaggio comune, una sorta di bagaglio tecnico a cui attingere, che sia sempre in via di evoluzione e che sia valido per tutti gli operatori, dai progettisti alle imprese, ai tecnici di enti pubblici; ciò alla stregua di quanto realizzò la Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia. Questa, in breve tempo dal sisma, stilò la L.R. n. 30 del 20/6/1977 – titolata “Documentazione tecnica per la progettazione e direzione delle opere di riparazione degli edifici” – che spaziava da modelli di rappresentazione unificata di rilevamenti e di progetti fino alla stesura di computi metrici, dal capitolato di appalto, al relativo prezziario per opere di riparazione e consolidamento.
Inoltre organizziamoci, formiamo gruppi di lavoro, raccogliamo idee e materiali, condividiamoli sul web, operando una selezione critica e facendo tesoro delle trascorse esperienze positive, evitiamo di ripartire da zero e di commettere medesimi errori.
A tal fine, salutandovi, rimando agli atti del corso di aggiornamento sulle “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale” tenutosi a Roma dal 30/6 al 3/7/2008:
http://www.basae.beniculturali.it/opencms/export/BASAE/sito-BASAE/Contenuti_BASAE/Eventi/Notizie/visualizza_asset.html_626858700.html
cliccando su interventi.
Laura Recchione.

1 commento:

alessandro giordani ha detto...

cara laura, interessanti le tue indicazioni e i link che proponi, purtroppo la realtà dell'Aquila è gravissima come più volte rimembrato, ho fatto alcune foto di chiese che puoi trovare qui"http://www.beniculturaliaq.altervista.org/informazioni_e_notizie.html". l'ordine non ha fatto sapere niente su nuovi incontri